Luigi Meda nasce a Milano il 1 luglio 1900, figlio di Filippo. Avviatosi alla carriere militare presso la Nunziatella di Napoli, è il più giovane volontario della prima guerra mondiale e combatte come ufficiale degli alpini sul fronte dell’Adamello, meritandosi tre croci di guerra e due medaglie di benemerenza. Smobilitato a 19 anni, abbandona la carriera militare, iscrivendosi alla Facoltà di Giurisprudenza di Pavia.
Dopo la laurea si dedica alla professione forense. Negli stessi anni è attivo in seno all’Azione Cattolica e nel 1919 aderisce con entusiasmo, assieme al fratello Girolamo, al Partito Popolare Italiano, collocandosi nella corrente di sinistra guidata da Francesco Luigi Ferrari, collaborando anche al Domani d’Italia. Tenace oppositore al fascismo, negli anni del regime milita in seno all’associazione cattolica milanese Pro cultura.
Nel 1943 è tra i primi ad organizzare la Resistenza in Lonbardia. Arrestato dalle SS è liberato nell’aprile 1944, allorché assume la presidenza del CLN milanese.
Consigliere comunale dal 1946, è assessore nella prima giunta comunale presieduta da Antonio Greppi. Deputato alla Costituente per la Democrazia Cristiana, assume la carica di Sottosegretario alla Difesa in vari ministeri presieduti da De Gasperi. Delegato italiano all’ONU e alla NATO, decide di lasciare l’attività parlamentare per dedicare maggiore cura all’amministrazione del Comune di Milano. Consigliere comunale dal 1956 al 1964 è vice sindaco e assessore al bilancio, ai tributi e all’educazione.
E’ anche presidente di numerosi enti e associazioni, tra cui la Camera di Commercio italo-jugoslava, il Patronato Scolastico, la società Alfa Romeo, l’associazione Amici di don Gnocchi, l’Associazione Nazionale Ciechi di Guerra ecc.
Ha ricevuto numerose onorificenze, tra cui la Gran Croce di Cavaliere al Merito della Repubblica e la medaglia d’oro di benemerito della cultura.
Nel 1963 è nominato presidente del Centro di Cultura “Giancarlo Puecher” di Milano.
Muore a Milano, il 12 dicembre 1966.