In un mondo sempre più complesso e in perenne trasformazione la consulenza non è più riducibile nel «dare dei buoni consigli».
Il consulente – che io preferisco chiamare advisor – oltre a oltre a dover conoscere in maniera più profonda il contesto e le specificità dell’azienda, deve non solo formulare pareri, suggerimenti e indicazioni operative ma anche:
Queste attività di advisorship – che un tempo erano distribuite fra diversi servizi professionali – richiedono sia una visione unitaria che un’integrazione e armonizzazione operativa. Perciò sono parte integrante di un nuovo concetto di consulenza, una consulenza trasformativa e orientata all’impatto organizzativo e comportamentale che richiede molta seniority ed esperienza sul campo e che a suo agio nella poli-crisi.
Come Consigliere del Ministro dei Beni Culturali Francesco Rutelli