BIOGRAFIA DI GIANCARLO PUECHER

Figlio di un notaio milanese, si arruolò a vent'anni, nel luglio 1943, in aviazione come allievo ufficiale. Dopo l'8 settembre si aggrega ad un gruppo di partigiani a Ponte Lambro, nei dintorni di Erba. Don Giovanni Strada, parroco di Ponte Lambro, iniziatore della resistenza erbese, è considerato il suo padre spirituale.

Attorno a lui si raccoglie un gruppo di giovani, con il passare del tempo sempre più organizzati, i repubblichini dopo una serie di appostamenti riesco a catturarlo assieme al padre, dopo un sommario processo è condannato a morte, dopo essere stato torturato viene fucilato nel cimitero nuovo di Erba. Scrive ai parenti: "Ho sempre creduto in Dio e perciò accetto la sua volontà".

Il padre notaio Giorgio venne deportato nel campo di concentramento di Mauthausen, dove morirà di fame e di stenti, il 17 aprile 1945.

Medaglia d’oro al valor militare, GianCarlo Puecher è una delle figure più rilevanti della Resistenza Lombarda. Allievo ufficiale pilota, prese parte alla Resistenza, come organizzatore e come combattente, fin dall’inizio. Arrestato e torturato, respinse una proposta di fuga per non compromettere i compagni arrestati con lui. Profondamente religioso, al momento della fucilazione volle perdonare i componenti del plotone d’esecuzione.

Virginio Rognoni: Giancarlo Puecher rivive nella storia