Questo libro è stato scritto per mio nipote Giovanni perché, quando avrà imparato a leggere, conosca un poco i tempi dei suoi nonni, ed è dedicato alla memoria di Alberto Aquarone, Luciano Fonda, Luigi Granelli, Giulio Muiesan, Gianni Tamaro ed Enzo Zucconi.
[...] A questo punto scattò uno dei tanti colpi di fortuna che punteggiarono la vicenda del decollo dell'Area. Ognuno ha un nome, ognuno è una persona. Questa volta la fortuna per noi arrivò con Luigi Granelli, ministro per la Ricerca Scientifica e Tecnologica del governo Craxi che si costituì nell'agosto del 1983. Finalmente c'era un governo stabile, che sarebbe durato quattro anni, il tempo di avviare a compimento le principali iniziative dell'Area (Prima, nel tempo di un anno e mezzo, l'Area aveva avuto a che fare con tre diversi ministri).
All'inizio ero un po' diffidente verso Granelli, mentre avevo grande fiducia nella concretezza e nella passione politica di Bettino Craxi. Nella prima riunione per l'avvio del Centro improvvisammo una canzoncina, sull'aria di quella che si prendeva gioco del general Cadorna che aveva detto alla regina che le avrebbe fatto vedere Trieste solo in cartolina: "Il maresciallo Craxi telefona a Granelli: se tu non ce la fai, ti mando su Martelli".
Ebbi poi tutto il tempo di ricredermi e di riconoscere a Granelli tutte le qualità di concretezza e determinazione che avevo attribuito a Craxi, senza i "difetti" che rovinarono lo stesso Craxi, e con lui il Partito Socialista e il Paese. Granelli era dotato di qualità rarissime. integrità senza bigottismo, senso dell'onore, rispetto per le persone e impegno a realizzare. E la sua modestia lo induceva a celare l'intelligenza e la fantasia, che in lui si manifestavano nella capacità di aprire la strada alle soluzioni anche quando questa sembrava sbarrata da ostacoli insormontabili. Diceva: non basta partecipare, come diceva quel c... di de Coubertin, quando si partecipa lo si deve fare per vincere.
[...] Ma a questo punto il protagonista diventa Granelli, che incontra Giulio Andreotti, anche lui a Madrid per una riunione europea di ministri degli esteri. Ottenere la promessa di un finanziamento di 20 miliardi sui fondi della Cooperazione allo Sviluppo.
[...] La conferenza di Madrid si concluse con l'approvazione dello statuto ma con un rinvio della scelta della sede. La maggioranza si sarebbe pronunciata per l'India. Nel frattempo Granelli ebbe l'idea di proporre all'India un accordo: dividere il Centro in due componenti, di pari dignità, senza prevalenza occidentale, una a Trieste e una a New Delhi.