L'AGENZIA SPAZIALE ITALIANA AFFRONTERÀ PRESTO l'ESAME DEL PARLAMENTO

Il Parlamento comincerà nei prossimi giorni a discutere il provvedimento che istituisce la nuova Agenzia spaziale italiana. E se l’esame del DDL non supererà i tempi previsti, l’Agenzia entrerà in funzione già dall’86 con il compito di coordinare l’intera attività spaziale nazionale e di gestire i circa 200 miliardi l’anno che l’Italia destina in media ai programmi scientifici, tecnologici ed applicativi per l’esplorazione e l’utilizzazione pacifica dello spazio.

Lo ha annunciato ieri in una conferenza stampa il ministro della Ricerca scientifica Luigi Granelli che ha illustrato i punti qualificanti e le innovazioni contenute nel provvedimento approvato qualche settimana fa dal Consiglio dei ministri.

Nell’agenzia, per la quale verranno stanziati 50 miliardi per il triennio ’86-88, confluiranno le attività esercitate dal CNR, la gestione del piano spaziale nazionale e la cura degli interessi italiani nell’ESA, l’Agenzia spaziale europea. A questo scopo la legge istitutiva prevede la costituzione di un comitato interministeriale “stranamente snello”, come ha detto Granelli, che dia maggiore autorevolezza ai nostri impegni internazionali nel settore spaziale.

La nuova struttura – ha spiegato il ministro – presenta delle caratteristiche innovative che consentiranno una gestione più manageriale. La prima è che opererà attraverso contratti di tipo privatistico per studi, ricerche, progettazione e realizzazioni con industrie, università ed enti. La seconda è che l’agenzia avrà la possibilità di fare assunzioni con contratti privati a tempo determinato per assumere sino a 50 persone ad alta specializzazione per lo svolgimento di particolari programmi. L’organico fisso, con contratto di tipo pubblico, sarà invece di 100 persone. La terza peculiarità sarà la facoltà del Consiglio di amministrazione di deliberare regolamenti propri in relazione allo stato giuridico e al trattamento economico del personale, all’organizzazione e al funzionamento dell’agenzia e alle parte amministrativa.

“In Parlamento siamo disposti a discutere tutto – ha dichiarato Granelli – ma non questi aspetti privatistici che assicurano all’Agenzia una funzionalità che in altri casi è mancata”.

Il Messaggero
21 novembre 1985