LA CIVILTA’ CATTOLICA
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È una rivista dell'Ordine dei gesuiti, la più antica di
tutte quelle attualmente esistenti nel panorama culturale italiano. Tra le molte riviste cattoliche, la Civiltà Cattolica è l'unica ad essere esaminata in fase di bozza dalla Segreteria di Stato vaticana e ad averne l'approvazione definitiva. Si considera una rivista di alta divulgazione. La rivista fu fondata da un gruppo di gesuiti di Napoli per iniziativa di padre Carlo Maria Curci. L'idea che lo spinse alla fondazione della rivista fu quella di difendere «la civiltà cattolica», minacciata dai nemici della Chiesa, in particolare dai liberali e dai massoni, che andavano ispirando molte linee portanti dell'Italia risorgimentale: « Condurre l'idea e il movimento della civiltà a quel concetto cattolico da cui sembra da tre secoli avere fatto divorzio » (Padre Curci) |
Il primo numero uscì il 6 aprile 1850; direttore fu padre Curci. Su sua esplicita richiesta la rivista fu pubblicata in italiano, e non in latino, come avrebbero voluto i superiori gesuiti.
Padre Curci ottenne l'appoggio pieno di papa Pio IX, che voleva disporre di uno strumento adatto a difendere il pensiero cattolico, e del cardinale Giacomo Antonelli. Invece il generale dei gesuiti dell'epoca, padre Joannes Philippe Roothaan (1783-1853), non era entusiasta dell'iniziativa, per timore che, se, la rivista fosse entrata in questioni politiche, la Compagnia di Gesù avrebbe potuto esserne danneggiata.
La rivista ebbe da subito quindi un carattere polemico e combattivo, che si mantenne per lungo tempo. Era lo stile tipico dell'Ottocento, stile che peraltro era tipico anche degli avversari della Chiesa.
La rivista diede un'amplissima informazione sul Concilio Vaticano II, al quale alcuni suoi scrittori parteciparono anche in qualità di periti. Da allora la rivista non assunse più un tono di opposizione, ma di dialogo col mondo moderno, nello sforzo di non venire meno alla verità cristiana e senza compromessi, alla ricerca di un dialogo tra fede e cultura.
Il lungo pontificato di papa Giovanni Paolo II influì inevitabilmente anche sulle scelte della Compagnia di Gesù e sulla rivista, favorendo la prospettiva missionaria e la ripresa di articoli apologetici, e il lavoro sulla Nuova Evangelizzazione di un mondo culturalmente sempre più disomogeneo e attratto da punti di riferimento diversi da quelli del Vangelo.
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