BIOGRAFIA DI ARISTIDE MARCHETTI

Aristide Marchetti è un tipico rappresentante della politica che ha realizzato in Italia, dopo la dittatura fascista e la catastrofe della seconda guerra mondiale, la rinascita della democrazia. La Costituzione repubblicana si basa sul primato della persona, che viene prima dello Stato, e riconosce come naturali, cioè preesistenti all’ordinamento statale, i diritti fondamentali dei cittadini e l’esistenza delle comunità che da essi promanano.

Diventa partigiano (nome di battaglia Aris) e partecipa alla liberazione dell’Ossola, autoproclamatasi repubblica in anticipo rispetto alla liberazione nazionale. Nel 1946 pubblica il ribelle, testimonianza fulgida e commovente di vita partigiana e tuttavia priva della retorica che contrassegna molte pubblicazioni dell’epoca. 

Nella Democrazia Cristiana ha un ruolo importante: sotto l’ispirazione di Mattei e insieme a Marcora (non a caso tutti partigiani) dà vita alla corrente di Base che raccoglie molti giovani intellettuali, tra cui Granelli, Galloni, Pistelli, che diventeranno politici di primo piano. Il 1° novembre 1953 fonda e dirige il quindicinale politico sociale La Base.

Il 5 dicembre 1954 fonda e dirige Prospettive. La battaglia di Prospettive, arricchita da convegni (specie quello di Mestre sui patti agrari), da una più estesa presenza nel partito, da un apprezzato dialogo con altre forze laiche e di sinistra, dura solo nove mesi e finisce, traumaticamente, con la espulsione di Marchetti dalla DC, senza alcuna istruttoria (Vanoni, con un intervento per lui inconsueto, difende in Consiglio Nazionale Marchetti, che sarà poi riammesso anni dopo ed eletto senatore).

E' stato Sindaco di Laveno Mombello e Presidente della Provincia di Varese, riuscendo a "portare" ad Ispra il Centro comunitario di ricerca dell’Euratom e realizzare, a Varese, la prima scuola europea. E' stato anche parlamentare e senatore.