Continuano i Grandi processi della retorica organizzati da PerLaRe Associazione Per La Retorica insieme a Civita HubTitude e alla LUISS Business School.

Il nuovo imputato e' la predica: innocente o colpevole?

Il processo ha messo sotto i riflettori la predica, o meglio la comunicazione "super-persuasiva"  fortemente basata sull'ethos di chi la veicola (sia come persona con specifiche "doti" che come rappresentante di qualcun altro del cui valore "non si puo' discutere" ...) e che non disdegna un certo uso del pathos. La sua tecnica punta a sottrarsi a un confronto di puro logos, a un'argomentazione razionale e basata sui fatti: Credo quia absurdum potrebbe essere il suo motto. In questo sembrerebbe molto distante dal discorso "aziendale" di cui il marketing e' aspetto fondativo.

Questa comunicazione super-persuasiva basata sull'ethos non include solo l'omiletica (pensiamo per es. ai testimonial pubblicitari) ... ma probabilmente l'arte della predica - potendo contare su una storia antichissima e su successi di persuasione tra i piu' duraturi - ne e' forse la forma piu' completa e compiuta.

Che tecniche usa la predica ? Fino a che punto sono leggittime ... o per lo meno a quali condizioni ? Davvero e' cosi diversa dal marketing ?

Il dibattimento segue uno specifico regolamento molto stringente. Di seguito qualche dettaglio in piu' sull'iniziativa: