Lo studio delle sue carte è oggi possibile grazie al Fondo Granelli che è
stato istituito dall’Istituto Luigi Sturzo dopo che Adriana e Andrea
Granelli hanno affidato alla prestigiosa fondazione l’archivio personale
di uno dei principali esponenti della sinistra di base della Democrazia
cristiana.
Non più soltanto i suoi scritti editi, così fecondi e ricchi di spunti
ancora attuali, ma anche i fittissimi e documentati appunti delle direzioni
nazionali, dei consigli nazionali, dei dibattiti interni e esterni al
partito, gli schemi dei suoi interventi, i documenti della sua azione di
deputato, di senatore, di ministro sono lì pronti per essere letti e
studiati da chi vuole approfondire, attraverso un suo attore e testimone
creativo e intelligente, la storia dell’Italia repubblicana.
Agli studi di Eliana Versace sulla controversa vicenda Montini-Granelli, altri studi potranno affiancarsi in tutti i campi dove il parlamentare milanese si è cimentato fino agli ultimi giorni della sua vita, come la energica difesa dei contenuti essenziali della Costituzione repubblicana o la vigorosa critica alla guerra nei Balcani della primavera 1999.
Con l’istituzione di un assegno di ricerca si vuole alimentare una fitta
serie di studi, partendo dal numeroso materiale presente sia all’Istituto
Sturzo sia negli archivi parlamentari di camera e senato, per attualizzare
i contenuti e i linguaggi perché siano resi disponibili e interessanti per
le future generazioni. Verranno infatti utilizzate le più moderne
tecnologie digitali per rendere accessibili queste informazioni al di
fuori della cerchia degli studiosi destinandoli anche a un pubblico più
vasto. Secondo Andrea Granelli non si tratta soltanto di creare un sito
web, ma di scegliere quei contenuti archivistici maggiormente
comprensibili e intriganti per un pubblico contemporaneo e soprattutto
utilizzare nuovi linguaggi (visivi e maggiormente partecipativi) più
riconoscibili dai giovani.
Una interessante occasione introduttiva è il seminario di studio – “Luigi
Granelli: l’attualità delle sue battaglie” – organizzato mercoledì 19
gennaio all’Istituto Sturzo a Roma in cui verranno discussi tre filoni –
vere e proprie battaglie sia culturali che politiche – che hanno visto
Granelli tra i principali protagonisti. Si pensi alla prima conferenza
nazionale dell’emigrazione organizzata nel 1974 quando era sottosegretario
agli esteri oppure le sue posizioni dei primi anni Ottanta come presidente
dell’Associazione di amicizia tra Italia e paesi arabi sui rischi insiti
nella “non gestione” politica del conflitto arabo-israeliano.
Nei rapporti fra stato e imprese, come ministro della ricerca scientifica e
delle partecipazioni statali ha avuto un ruolo chiave su alcuni passaggi
fondamentali per la organizzazione dei futuri rapporti fra stato e
imprese: creazione dell’Agenzia spaziale italiana, del Comitato nazionale
delle biotecnologie e del sincrotrone di Trieste, privatizzazione di
Mediobanca, vendita “vincolata” del Nuovo Pignone, ma anche opposizione
alle operazioni Telit ed Enimont o perplessità all’operazione Fiat-Alfa
Romeo. Nel considerare alcuni settori chiave (microelettronica,
telecomunicazioni, energia) per lo sviluppo dell’Italia, egli usciva dalla
contrapposizione privatizzazione- controllo statale, valorizzando Enrico
Mattei nelle sue valutazioni sull’importanza di una autonomia politica
rispetto alle multinazionali.
Inoltre riteneva che i finanziamenti non andassero solo approvati, ma
ottenuti, non limitandosi quindi alla semplice battaglia politica, ma
costringendo le istituzioni a erogare i finanziamenti con le modalità e
nei tempi concordati.
Il cruciale tema del cattolicesimo democratico e della laicità dell’impegno politico ha attraversato tutta la sua vita politica fino all’intervento così ricco di suggestioni e di proposte con cui si dimise dal Ppi nel congresso del 1999 a Rimini.
Europa, 13 gennaio 2005