Lettera di Etiènne dal fronte (3 gennaio 1996)

Carissimi genitori,
sto seminando il panico in quel di Arenzano e sono più teppista che mai! Tenterò di farvi il quadro della situazione cominciando da quella ridotta peggio: la Rina burina. Il leone delle Puglie ormai non si ricorda nemmeno più come si chiama e si aggira per quella che un tempo era la casa sbattendo capocciate a destra e a manca. Johnny si è barricato nella sua stanzetta e riceve solo su appuntamento e dopo una accurata perquisizione. Mi vuole molto bene ma per non sapere nè leggere nè scrivere ha piazzato delle mine anti-uomo all'ingresso della sua stanza. Vuole essere un messaggio di pace per l'inizio dell'anno nuovo.
La Triki resiste sulle postazioni, ma oramai è ridotta allo stremo. L'altro giorno ha preso un leone di pezza - uno dei giocattoli di quanto tu e la zia eravate piccoline - e, tenendolo tra le mani emetteva strani suoni come: "ciuf-ciuf", "bau-bau", ... Ora, io sono piccolino, ma non mi risulta che questi siano i versi del leone.
In mio favore è intervenuta la zia Rita, sentenziando che non era terapeutico. Venendo a quest'ultima è quella che resiste meglio, anche perchè si è presa una pausa di qualche giorno. Ieri però ha fatto una cosa strana: ha preso il trincia-pollo e ha fatto strani gesti indicando le mie ditina. Chissà cosa avrà voluto dire ?

Tanti bacini
Il vostro affezionato Etienne

P.S. Se vado avanti così rischio di essere diseredato dallo zio Ettore, il quale oramai fa finta di non conoscermi.