Notizie dall'Olimpo informatico
Un manifesto per l'innovazione e la ricerca scritto da Andrea Granelli e Luca De Biase.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - L'occhio di Zeus, 08-12-2004]
Nel caso, le cose dovessero andare così le sue intenzioni e i suoi programmi, circa lo sviluppo della ricerca e le iniziative da intraprendere per favorire l'innovazione tecnologica salvando così il Paese da un inesorabile declino, a prescindere da chi la dovrà governare nei prossimi anni, sono nero su bianco nel libro, scritto insieme al noto giornalista Luca De Biase, dal titolo "Inventori d'Italia", edito da Guerini e Associati.
"Dall'eredita del passato la chiave dell'innovazione" è il sottotitolo che esprime bene la particolarità di questo testo: si rileggono le grandi tappe storiche dell'esplosione della creatività italiana Da Roma ai giorni nostri, passando per i secoli dorati del Rinascimento. La creatività artistica, letteraria, tecnica e scientifica sono si sa le caratteristiche della civiltà italiana nel corso della storia, da cui abbiamo ereditato quel grande patrimonio artistico, quei giacimenti culturali, che insieme ai valori di gusto e di bellezza del nostro made in Italy e del nostro saper vivere, sono le risorse che l'innovazione tecnologica e la ricerca deve saper valorizzare ed accrescere, secondo Granelli.
Granelli e De Biase non sono pessimisti per questo, non vogliono abbandonarsi alla cultura del declino inarrestabile economico e sociale del Paese, fatto di continua perdita di competitività a favore dei Paesi emergenti e di invecchiamento della popolazione, ma credono anche che non basti più il buon stellone, senza una politica che coordini le forze e le energie disponibili pubbliche e private, che sappia fare rete e sistema di imprese, università e centri di ricerca, amministrazioni pubbliche orientando il Paese verso grandi progetti di sviluppo. Non bastano più i singoli inventori, i grandi talenti, per rinnovare la tradizione creativa dell'Italia senza un nuovo sforzo di intelligenza collettiva, mi sembra il messaggio che lanciano i due autori.
Nel libro vengono citate molte nuove isole di eccellenza nell'innovazione tecnologica e culturale: l'Istituto e Museo di Storia della Scienza di Firenze, estremamente innovativo, la factory multimediale di Oliviero Toscani a Pisa, il centro di produzione culturale cinematografica Fandango di Roma, la community di lettori Bombacarta.com, la scuola HoldenLab di Baricco a Torino e poi le piccole e medie aziende che si impongono sui mercati per la loro capacità innovativa dalla Geox alla Tecnogym alla Beghelli.
Per fare Rete, per far si che queste isole non rimangano slegate e casi unici ma si moltiplichino nel nostro Paese gli Autori suggeriscono alcune linee guida per la mano pubblica: unificare gli interventi per l'informatica e le Tlc e guidare la convergenza delle ICT verso le aree più utili per il Paese; sviluppare una domanda pubblica di servizi innovativi; creare una legge sul copyright che faciliti sperimentazione e innovazione sui contenuti digitali,anche con norme sperimentali che superino le attuali: lanciare politiche urbanistiche evolute basate soprattutto sul telelavoro sviluppando piani integrati urbanistica-trasporti-telelavoro.
Insomma, il liberismo da solo per Granelli non basta, difficilmente il sistema Paese ce la farà a puntare sull'innovazione solo grazie alle energie dsei privati senza che lo Stato faccia la sua parte, forse, è questa, ancora una volta, la principale differenza tra destra e sinistra.
Scheda
Titolo: Inventori d'Italia
Sottotitolo: Dall'eredità del passato la chiave per l'innovazione
Autore: Andrea Granelli con Luca De Biase
Editore: Guerini e Associati
Prezzo: 16,50 Euro