MEDIA 2000

Convegno a Torino: "UMTS, Tv digitale terrestre e Wi-Fi al servizio del cittadino"

Andrea Vico

Internet non ha abbattuto il divario fra il Nord e il Sud del mondo. Attualmente sono circa 450 milioni gli utenti della rete - circa il 7% della popolazione mondiale - ma il 91% è residente nei Paesi OCSE. Con la televisione digitale terrestre si spera di provocare uno sviluppo analogo in tutto il mondo. Oggi solo l'1% dei navigatori si trova in Africa.

Siamo circondati da nuove tecnologie, ma come avvicinarle alle persone? La telefonia di terza generazione, il wireless e i nuovi canali televisivi digitali rimarranno gioiellini tecnologici capaci solo di far divertire pochi appassionati o miglioreranno in modo tangibile la nostra vita? A queste domande hanno tentato di rispondere tecnici, amministratori locali e politici durante il convegno, organizzato dalla Fondazione Ugo Bordoni e dalla Regione Piemonte, "UMTS, televisione digitale terrestre e wi fi: nuove reti al servizio dei cittadini" che si è svolto a Torino nei primi giorni di marzo.

A dare il via agli interventi un "prologo" di Nicholas Negroponte, che ancora una volta si è divertito a sparigliare gli scenari delle telecomunicazioni per schiudere la porta su nuovi sistemi, sempre più integrati e "pervasivi" (ma di questo vi parliamo in dettaglio qui a fianco).

Mentre un a prima risposta concreta e fattiva per combattere il "digital divide" viene da Giancarlo Innocenzi, sottosegretario al Ministero delle Comunicazioni che intende utilizzare le nuove potenzialità della tv digitale terrestre per raggiungere tutti quei cittadini che non avranno mai confidenza con Internet.

Tra le "favole" e i miti della new economy, infatti, c'è stata anche quella che vedeva in Internet un fattore quasi automatico di riduzione delle barriere e del divario economico, culturale, sociale tra i vari strati sociali di un Paese. La realtà ha invece mostrato che, se le potenzialità di Internet in tal senso sono enormi, sta accadendo addirittura l'opposto: è il cosiddetto "digital divide" (ovvero divario, disuguaglianza, disparità digitale), fenomeno già indicato ufficialmente fin dal 1995, in un rapporto della Ntia, il principale organo consultivo degli Stati Uniti sulle politiche di telecomunicazione. se le persone attualmente collegate ad Internet in tutto il mondo sono circa 450 milioni, cifra che corrisponde al 6-7% della popolazione mondiale, il 91% di tali utenti e il 97% dei siti iNternet sono riconducibili ai Paesi dell'Ocse. In Africa (13% della popolazione mondiale) si trova invece poco meno dell'1% dei navigatori in rete.

"Nel nostro Paese i numeri sono diversi", chiosa Innocenzi, "ma io sono preoccupato per quei 5-6 milioni di persone che entrano in contatto col mondo solo attraverso il televisore. persone che mai avranno la possibilità di avvicinarsi ad un computer per dialogare, attraverso Internet, con i servizi della pubblica amministrazione. Pur non avendo dimestichezza con mouse e tastiera, queste persone sanno usare il telecomando. Sfruttando allora la bidirezionalità della tv digitale terrestre ecco che abbiamo la possibilità di entrare in contatto con questa fetta di italiani per fornire e ricevere informazioni su pensioni, assistenza medica, assistenza sociale, situazioni di disagio ...  Con la Fondazione Bordoni è al via un progetto che ha l'obbiettivo specifico di sperimentare questo tipo di impiego del nuovo standard televisivo".

Per sostenere il progetto, ha confermato Maurizio Gasparri, ministro delle Comunicazioni, quella che è attualmente il "segretariato sociale" (una struttura interna alla Rai che ha il compito di sostenere iniziative televisive in favore delle fasce più deboli e che ha sede proprio a Torino) diventerà una sorta di "canale tematico" su questi temi e potrà sperimentare sul campo le potenzialità sociali del digitale terrestre. Inoltre una parte dello sviluppo tecnologico dei nuovi canali potrà essere affidata al Centro Ricerche Rai di corso Giambone (sempre a Torino) che, "a cavallo degli anni Ottanta e novanta era stata una delle capitali mondiali nello sviluppo delle trasmissioni televisive in alta definizione", come ha ricordato il direttore del Centro Alberto Morello. "Un patrimonio di mezzi e di uomini al momento sottoutilizzato e che ha l'opportunità di venire impiegato al meglio".

Nicholas Negroponte - direttore MediaLab Boston

...

Andrea Granelli - a.d. Telecom Italia Lab

In merito alla ricerca ed all'innovazione tecnologica per i servizi oggetto del convegno, è opportuno riflettere sullo sforzo che si sta sviluppando secondo le tre direttrici dell'innovazione nelle TLC: lo sviluppo delle reti, dei servizi e dei terminali.

Lo sviluppo delle reti è oggetto della ricerca nelle TLC con enfasi sulle nuove soluzioni a Larga Bnada nel fisso, sull'exploitation di tutta la potenzialità esistente nel GPRS e nello sviluppo dell'UMTS. Le soluzioni WI-FI rappreesntano un'evoluzione di interesse in specifici ambiti, qui a Torino stiamo sperimentando con il Museo Nazionale del Cinema le opportunità offerte all'interno di una realtà museale sofisticata e caratterizzata da contenuti multimediali dove il WI-FI offre nuove opportunità di arricchire la visita.

I servizi sono al centro dell'attenzione della ricerca: le nuove reti moltiplicano le possibilità di sviluppo di nuovi servizi, ed i nuovi approcci all'intelligenza di rete consentono flessibilità e possibilità di personalizzazione che possono essere sfruttate in modo sempre più ricco ed efficace a condizione d tenere sotto controllo la complessità per l'utilizzatore finale, di progettare servizi e interfacce sviluppate mettendo al centro l'utilizzatore.

Infine i terminali sono veramente la porta di accesso all'innovazione per gli utilizzatori, sono la componente da cui può dipendere il successo dei servizi e delle reti che ne può essere condizionato in caso di ritardo della disponibilità, o di caratteristiche non adeguate. I casi di successo come il radiomobile sono esplosi quando le nuove reti sono arrivate insieme ai terminali di ridotte dimensioni e consumo adatti ad una diffusione di massa, mentre in altri casi a cominciare dall'ISDN i problemi sono noti.

Per progettare e collaudare al meglio i terminali e i servizi, renderli veramente strumento efficace per tradurre l'innovazione tecnologica dei laboratori di ricerca in soluzioni di immediato successo e facile utilizzo, abbiamo sviluppato nel Centro di Ricerca di Torino un Service Lab nel quale viene provata con tecniche ben sviluppate l'usabilità dei nuovi servizi e dei nuovi terminali. E' un aspetto fondamentale, sul quale crediamo molto con un impegno sia in ambito di ricerca sia in ambito di formazione: l'Interaction Design Institute con sede in Piemonte ad Ivrea fornisce tramite un team di livello internazionale la formazione di alto livello nel campo della disciplina che progetta le nuove interfacce tra gli utilizzatori e i servizi sviluppati dalla ricerca.

La DTT costituirà ulteriore terreno di prova della capacità di innovazione, di confezionare un nuovo caso di successo dell'innovazione in Italia come è stato per il radiomobile, con possibilità di successo tanto maggiori quanto sapremo valorizzare la competenza esistente in Italia nella televisione e nei servizi interattivi. Questi ultimi sono parte della novità della DTT, rappresentano il vero elemento da sviluppare per arricchire la fruizione televisiva, valorizzando al meglio la disponibilità di accessi a Larga Banda ADSL che saranno disponibili. Il tutto con attenzione a non aumentare la complessità di utilizzo.

Il telecomando può divenire la chiave di accesso a nuovi servizi, ma deve mantenere la facilità di utilizzo senza incrementare la complessità dell'interfaccia, consentendo l'accesso a servizi interattivi per gli utilizzatori di tutte le età.