Roberto Barbieri: Riscoprire Luigi Granelli, guardando il futuro

Oltre il ricordo, vincendo la nostalgia, si apre una nuova fase per conoscere Luigi Granelli.

Lo studio delle sue carte è oggi possibile grazie al Fondo Granelli che è stato istituito dall’Istituto Luigi Sturzo dopo che Adriana e Andrea Granelli hanno affidato alla prestigiosa fondazione l’archivio personale di uno dei principali esponenti della sinistra di base della Democrazia cristiana.
Non più soltanto i suoi scritti editi, così fecondi e ricchi di spunti ancora attuali, ma anche i fittissimi e documentati appunti delle direzioni nazionali, dei consigli nazionali, dei dibattiti interni e esterni al partito, gli schemi dei suoi interventi, i documenti della sua azione di deputato, di senatore, di ministro sono lì pronti per essere letti e studiati da chi vuole approfondire, attraverso un suo attore e testimone creativo e intelligente, la storia dell’Italia repubblicana.

Agli studi di Eliana Versace sulla controversa vicenda Montini-Granelli, altri studi potranno affiancarsi in tutti i campi dove il parlamentare milanese si è cimentato fino agli ultimi giorni della sua vita, come la energica difesa dei contenuti essenziali della Costituzione repubblicana o la vigorosa critica alla guerra nei Balcani della primavera 1999.

Con l’istituzione di un assegno di ricerca si vuole alimentare una fitta serie di studi, partendo dal numeroso materiale presente sia all’Istituto Sturzo sia negli archivi parlamentari di camera e senato, per attualizzare i contenuti e i linguaggi perché siano resi disponibili e interessanti per le future generazioni. Verranno infatti utilizzate le più moderne tecnologie digitali per rendere accessibili queste informazioni al di fuori della cerchia degli studiosi destinandoli anche a un pubblico più vasto. Secondo Andrea Granelli non si tratta soltanto di creare un sito web, ma di scegliere quei contenuti archivistici maggiormente comprensibili e intriganti per un pubblico contemporaneo e soprattutto utilizzare nuovi linguaggi (visivi e maggiormente partecipativi) più riconoscibili dai giovani.
Una interessante occasione introduttiva è il seminario di studio – “Luigi Granelli: l’attualità delle sue battaglie” – organizzato mercoledì 19 gennaio all’Istituto Sturzo a Roma in cui verranno discussi tre filoni – vere e proprie battaglie sia culturali che politiche – che hanno visto Granelli tra i principali protagonisti. Si pensi alla prima conferenza nazionale dell’emigrazione organizzata nel 1974 quando era sottosegretario agli esteri oppure le sue posizioni dei primi anni Ottanta come presidente dell’Associazione di amicizia tra Italia e paesi arabi sui rischi insiti nella “non gestione” politica del conflitto arabo-israeliano.

Nei rapporti fra stato e imprese, come ministro della ricerca scientifica e delle partecipazioni statali ha avuto un ruolo chiave su alcuni passaggi fondamentali per la organizzazione dei futuri rapporti fra stato e imprese: creazione dell’Agenzia spaziale italiana, del Comitato nazionale delle biotecnologie e del sincrotrone di Trieste, privatizzazione di Mediobanca, vendita “vincolata” del Nuovo Pignone, ma anche opposizione alle operazioni Telit ed Enimont o perplessità all’operazione Fiat-Alfa Romeo. Nel considerare alcuni settori chiave (microelettronica, telecomunicazioni, energia) per lo sviluppo dell’Italia, egli usciva dalla contrapposizione privatizzazione- controllo statale, valorizzando Enrico Mattei nelle sue valutazioni sull’importanza di una autonomia politica rispetto alle multinazionali.
Inoltre riteneva che i finanziamenti non andassero solo approvati, ma ottenuti, non limitandosi quindi alla semplice battaglia politica, ma costringendo le istituzioni a erogare i finanziamenti con le modalità e nei tempi concordati.

Il cruciale tema del cattolicesimo democratico e della laicità dell’impegno politico ha attraversato tutta la sua vita politica fino all’intervento così ricco di suggestioni e di proposte con cui si dimise dal Ppi nel congresso del 1999 a Rimini.

Europa, 13 gennaio 2005