1. Bellissima l'idea del Web over 60.
Qualcuno ha parlato di
pubblico veramente ignorante (almeno per la
giornata di venerdi cui io non ho partecipato). Io so solo che
sabato mattina, quando ho visto il chiostro pieno di persone anziane
che ascoltavano e prendevao appunti, ho provato molta gioia. Queste
manifestazioni servono a divulgare e a lanciare input, e mi è
sembrata una cosa davvero bella. E se qualcuno chiede al Direttore
Generale di Yahoo Italia se "Yaho-o" si paga, vuol dire che la
risposta non è ancora chiara a tutti.
2. Gaspar era scettico
sulla mia affermazione riguardo il ruolo dell'educazione. E' vero
che la Rete è una comunità di pratiche, ma è vero solo se uno vi si
immerge ed ha una predisposizione a voler capire.
Anche l'anno
scorso a
Torino
(ma quest'anno di più) il pubblico non era composto da soliti noti.
E questo rafforza la mia convinzione che l'utilità di questi
tentativi sia impagabile, anche se a volte (ma non è il caso dei
webdays) non compensa lo sforzo. A margine, ma per una coincidenza
grata, proprio ora Andrea mi segnala l'uscita di un volume che ha
curato:
"Comunicare l'innovazione. Perché il successo del
nuovo dipende dalla capacità di spiegarlo. Non l'ho letto,
leggerò, ma direi che il tema è interessante.
3.
Derrick è stratosferico, un distributore
automatico di suggestioni ed idee. Alcune su tutte: il passaggio dal
punto di vista al punto di vita (dato che in rete ci raccontiamo),
una nuova visione dell'
internet zero, una prospettiva etica ed umana al
centro della crescita della Rete.